Il problema delle assicurazioni sulla vita non riscosse dai suoi beneficiari è mondiale. Per esempio, in Spagna è stato rilevato nel 2006 che non fu riscosso circa il 10% dei 27 milioni di assicurazioni vita stipulate. Ciò ha portato all’emanazione della legge 20/2005 del 14 novembre, sulla creazione del Registro di Contratti di Assicurazioni di copertura di rischi di morte, che riconosce che “l’assicurazione sulla vita viene a volte adottata al momento della stipulazione dei contratti e servizi di ogni tipo quali, ad esempio, polizze di veicoli che coprono tutti i rischi, contrattazioni di prestiti ipotecari, sottoscrizioni di assicurazioni contro infortuni e adesione a assicurazioni associate a pacchetti di viaggi turistici e/o carte di credito. Tuttavia, accade molto spesso che, in caso di decesso del contraente dell’assicurazione o dell’assicurato, i suoi possibili beneficiari, proprio perché ignari dell’esistenza del contratto di assicurazione, non sono in grado di esigere il pagamento, perdendo quei diritti economici che gli permettono la riscossione”.
La diversità dei regimi legali in questo campo è importante, essendoci paesi in cui le polizze non riscosse possono essere richieste dai titolari o dai loro eredi in qualsiasi momento (come gli Stati Uniti) e altri che fissano termini di prescrizioni o scadenze dopo le quali la compagnia di assicurazione si rifiuterà di pagare.