La definizione legale di conti bancari dormienti, non reclamati o inattivi varia a seconda della giurisdizione, esistendo anche casi in cui non c’è una regolamentazione specifica. La caratteristica fondamentale di questi depositi è l’assenza di movimenti per numerosi anni; inoltre, la banca non ha più i dati del titolare o dei suoi eredi, dunque non ha la possibilità di ristabilire il contatto.
Alcuni sistemi legali richiedono alle banche di trasferire i fondi inattivi a uffici governativi responsabili della loro custodia, consentendo al titolare o ai suoi eredi di rivendicarli in qualsiasi momento, oppure fino a una certa data dopo la quale i fondi diventano proprietà dell’ente statale. Alcuni esempi: Uruguay (art. 3 della legge 10.603 del 23 febbraio 1945 sui “depositi congelati”), Cile (art. 156 della legge generale delle banche su “crediti soggetti a scadenza”) e Stati Uniti, tramite la legislazione dei diversi stati.
Altri sistemi, come quello spagnolo, prevedono che le somme siano trasferite a un ente statale a titolo di proprietà, senza il diritto del proprietario di presentare reclamo. Così, la legge 33/2003 del 3 novembre sul patrimonio delle amministrazioni pubbliche, all’articolo 18 (saldi e depositi abbandonati), stabilisce che dopo vent’anni senza movimenti che implicano l’esercizio del diritto di proprietà, “diventano proprietà dell’Amministrazione Generale dello Stato”.
Un terzo gruppo di legislazioni consente che i fondi rimangano depositati nelle istituzioni bancarie per un tempo indeterminato e dispone meccanismi che ne agevolano la rivendicazione da parte dei proprietari. Nel Regno Unito è stato creato il Registro di Beni non Reclamati (“Unclaimed Assets Register”), gestito da Experian, che stima un valore pari a quindicimila milioni di sterline britanniche.
Importanti mercati finanziari caratterizzati da forte segreto bancario, come la Svizzera, sono stati oggetto di pressione internazionale per una maggiore trasparenza, consentendo agli eredi dei conti abbandonati di recuperarli. Ciò ha portato all’emanazione da parte dell’Associazione dei Banchieri Svizzeri delle “Istruzioni per il trattamento di conti dormienti, conti di custodia e cassette di sicurezza in banche svizzere”, in vigore dal 1° luglio 2000.
Infine, esistono ancora giurisdizioni prive di una regolamentazione specifica in materia.





